sabato 1 giugno 2013

'Addio' finanziamento ai partiti. Abolizione graduale in tre anni



 - Roma, 1 giu. - Via libera del Consiglio dei ministri all'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. A dare l'annuncio dell'approvazione del ddl e' stato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che in un tweet ha spiegato che viene abrogato il finanziamento pubblico e si passa "all'incentivazione fiscale dei contributi dei cittadini".E sempre su Twitter, Enrico Letta ha avuto modo di fugare almeno uno dei dubbi che sono stati sollevati sul provvedimenti: "Finanziamento pubblico ai partiti: perche' dobbiamo aspettare fino al 2017?", chiede su twitter Marco De Benedetti ricevendo una pronta risposta dal presidente del consiglio sempre: "Perche' il 2xmille viene erogato non prima di due anni dalla firma nella dichiarazione dei redditi (capita anche per il 5 e l'8xmille)". Il testo pero' e' stato approvato 'salvo intese' dal Cdm e avra' quindi bisogno di ulteriori limature prima di passare all'esame delle Camera. "Confido nel fatto che il Parlamento approvi il ddl rapidamente", ha detto lo stesso Letta. Il Movimento Cinque Stelle rivendica come propria "vittoria morale" la decisione del Consiglio dei ministri, ma boccia l'impianto del ddl e lo definisce "una legge truffa". Se il ddl sara' approvato dal parlamento senza modifiche, l'abolizione del finanziamento sara' graduale, entrera' a regime totale tra tre anni, nel 2017, quando terminera' l'erogazione del rimborso gia' previsto per le elezioni di quest'anno. Il primo anno la riduzione dei rimborsi sara' al 60% e proseguira' in modo graduale scendendo al 50% il secondo anno e al 40% al terzo. Il ddl fissa una serie di regole su trasparenza, democrazia interna e presenza di uno statuto, ma anche di bilanci certificati, come condizioni per usufruire delle agevolazioni e degli incentivi fiscali. Diversamente da proposte di legge circolate nei giorni scorsi, come la Finocchiaro-Zanda, si tratta di condizioni non per presentarsi alle elezioni ma solo per usufruire di donazioni dei cittadini e servizi da parte dello Stato. La contribuzione dei cittadini, fissata al 2 per mille, partira' quindi solo dal 2016. Lo stop ai finanziamenti non piace a tutti: "Si passa da un estremo all'altro - aggiunge Fabrizio Cicchitto del Pdl - da un eccesso di finanziamento pubblico alla sua sostanziale abolizione che a mio avviso avra' solo effetti negativi". Contrario anche Altero Matteoli, secondo cui l'abolizione del finanziamento "e' un errore che potrá avere serie ripercussioni sulla qualita' della nostra democrazia e spero che il Parlamento possa correggerlo evitando di cedere alla demagogia e al clima attuale". Laura Puppato, senatrice del Pd, si dice "particolarmente amareggiata" perche', spiega, "cosi' contribuiamo al problema della disoccupazione mandando in cassa integrazione 180 persone che lavorano all'interno del partito da molti anni".

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